la proposizione subordinata oggettiva è una proposizione che fa da complemento oggetto al predicato della reggente.
Esemio: Silvia desidera ( proposizione principale) /(Che cosa?) che tu sia presente (proposizione sub. oggettiva)
Come fare l’analisi del periodo
La prima cosa che dovete fare è trovare i predicati verbali;
se c’è un solo predicato non ci sono proposizioni subordinate.
Sottolineate i verbi e dividete la frase, come ho fatto io nell’esempio;
Silvia desidera: è una proposizione che si regge da sola, quindi è la reggente o proposizione principale;
Possiamo chiederci: Silvia desidera che cosa? desidera /che tu sia presente
quindi /che tu sia presente/ risponde alla domanda che cosa desidera, per questo fa da funzione di complemento oggetto alla reggente.
La proposizione oggettiva dipende sempre da verbi personali, cioè da verbi che nella reggente hanno sempre un soggetto, espresso o sottointeso.
La proposizione può essere retta da verbi:
–Enunciativi-dichiarativi: dire, affermare, proclamare, dichiarare, informare, rivelare, raccontare, riferire, promettere, scrivere, telefonare, rispondere, tacere, negare…
Esempio:
Maria mi ha scritto che tornerà presto;
ci sono due verbi: ha scritto e tornerà, quindi abbiamo una reggente o principale e una subordinata.
Dividi la frase:
Maria mi ha scritto (prop. princ.)/ che tornerà presto. ( prop. sub. oggettiva)
Mari ha scritto che cosa? / che tornerà presto ( fa da risposta alla domanda che cosa? quindi da complemento oggetto al verbo ha scritto e per questo è una sub. oggettiva).
–che indicano percezione, ricordo, conoscenza: vedere, sentire, ricordare, dimenticare, accorgersi, rifiutarsi..
Esempio:
Mi rifiuto/ di starti a sentire
Barbara si è ricordata/ che doveva andare dal dentista
Ho sentito/ che partirai presto
Ricorda/ che devi finire quel lavoro
Ho sentito/ che stavano litigando
-Da locuzioni verbali che indicano opinione: credere, ritenere, essere consapevole, essere convinto, dimenticare, dimenticarsi, percepire, supporre,…
Esempio:
Suppongo/ che il film sia molto lungo
Paola si è resa conto/ di aver sbagliato
Sono sicura/ che avrai successo
-da verbi e locuzioni verbali che esprimono volontà, speranza, desiderio, timore, divieto. volere, desiderare, sperare, comandare, concedere, temere, vietare, essere desideroso, essere timoroso, impedire, …
Esempio:
Spero/ di conoscerti presto
Temo / che non ci qualificheremo
Impediscigli/ di dire sciocchezze
Forma esplicita e implicita
Nella forma esplicita
la proposizione oggettiva è introdotta dalla congiunzione che, e ha il verbo:
all’indicativo se la reggente presenta un fatto reale e certo
(Paolo dice/ che gli hai mentito)
al congiuntivo, se la reggente presenta il fatto come una ipotesi o una opinione
(Paolo crede/ che gli hai mentito)
al condizionale, se la reggente presenta il fatto come possibile
(Paolo pensa/ che potresti avergli mentito)
Nella forma implicita
la proposizione oggettiva è introdotta dalla preposizione di e ha il verbo all’infinito
Spero / di fare in tempo per l’inizio della partita
Ricordati / di passare dal meccanico
Si può costruire la proposizione implicita solo se la proposizione oggettiva ha lo stesso soggetto della reggente.
Anche quando i soggetti non coincidono la prop. sub. ogg. può essere implicita se il verbo è di volontà: ordinare, comandare, richiedere, proibire, vietare, impedire, pregare, concedere..
L’allenatore ordinò / di disporsi in due file
vi prego/ di tacere
Come distinguere una sub. ogg. da una sub. sogg.
Il verbo della proposizione principale ci permette di distinguere una prop. ogg. da una sogg.
Nelle soggettive il verbo è impersonale, senza soggetto;
Nelle oggettive il verbo è personale e ha sempre il soggetto, espresso o sottointeso;
Per non sbagliare
Non oggettiva ma finale
I verbi e i nomi che esprimono ordine, divieto, o proibizione come ordinare, proibire, comandare, impedire, vietare, reggono non una sub ogg. ma una finale.
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